top of page

Cronaca sambenedettese: Camminare nell'indifferenza

  • Immagine del redattore: attivitaestivegkc
    attivitaestivegkc
  • 23 mar
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 29 mar



Nell’ultima settimana la nostra amata San Benedetto del Tronto si è vista palcoscenico del triste omicidio del ventiquattrenne Amir Bhenkarbush, giovane ragazzo di Giulianova rimasto ucciso durante una rissa sul lungomare di San Benedetto.


La prima cosa da dire è che siamo tutti profondamente rattristati dall’accaduto, facciamo le nostre più sincere condoglianze alla famiglia di Amir e ci stringiamo intorno a tutte le famiglie delle persone coinvolte che si sono ritrovate in questa situazione.


Davanti a un fatto così grande, noi della redazione di Radio Notting Hill siamo rimasti profondamente toccati e abbiamo provato a dare un giudizio su quanto accaduto. Ovviamente non entreremo nel merito delle dinamiche e dei soggetti coinvolti, queste cose le lasciamo alle forze dell’ordine e ai giornali di cronaca.


Per quale motivo un ragazzo così giovane debba perdere la vita in una rissa? Perché tutta questa violenza? Com' è possibile che ciò che ascoltiamo nei grandi telegiornali nazionali riguardanti piazze di spaccio, omicidi, rapine, stupri...siano ormai una realtà anche in una piccola cittadina come San Benedetto?


Ovviamente fatti di questo genere sono sempre capitati e probabilmente continueranno ad accadere.

Quello che spaventa è la frequenza con cui avvengono ed il fatto che sia non solo un problema delle grandi città, ma qualcosa di intrecciato nel tessuto sociale di ogni luogo.


Perché tutto questo?


Mi ha aiutato molto leggere questa citazione di Don Luigi Giussani:

”C'è una folla di gente smarrita, di ragazzi smarriti, c'è una cultura che sta sfasciandosi, adulti che chiedono come fare, e noi siamo zeppi di una ricchezza e camminiamo come se non ci accorgessimo di nulla”.


Ripensando all’epoca in cui viviamo, la nostra dal punto di vista del benessere e della ricchezza è la migliore, non manca davvero nulla! Abbiamo poco di cui lamentarci eppure non ci basta mai. Viviamo nella società del “tutto e subito”, sempre connessi con il mondo, sempre con qualche distrazione con cui riempire le giornate eppure ci sentiamo sempre profondamente soli in balia del nostro umore. Pensiamo di essere liberi e padroni di tutto, ma di fatto non siamo che schiavi delle nostre emozioni, schiavi del divertimento, schiavi del denaro, della carriera, delle droghe, della sessualità, dei social… in teoria non ci manca nulla, eppure siamo insoddisfatti, alla continua ricerca di qualcosa di nuovo che non ci faccia pensare. Il vuoto che abbiamo dentro purtroppo resta sempre lì; quello che è evidente è che siamo persone sole ed egoiste.


La prima cosa che ho fatto ascoltando l’accaduto è stata quella di chiedere un parere ai miei nonni. Ciò che è uscito dal loro punto di vista è che fino a qualche decennio fa c’erano dei valori condivisi! Si potevano avere dei pensieri politici differenti, ma il rispetto verso l’altro non è mai venuto meno.

Il ruolo fondamentale della famiglia, il condividere sofferenze e difficoltà con i propri amici e “vicini di casa”,

l’aiuto reciproco, il lavoro come forma di vocazione e realizzazione di sé stessi e non solo mezzo per fare soldi.

Questi valori nella società moderna non esistono più, o meglio, sono sempre meno persone a riconoscerli.

Dispiace affermare che questo non è che il frutto della continua scristianizzazione che ormai da decenni avanza imperterrita nella nostra società. I valori di cui i nostri nonni raccontano e che tutt’ ora condividono sono il frutto di quella cultura cattolica che per secoli ha messo le sue radici in tutta Europa.


Concludo con una semplicissima frase pronunciata dal Beato Pier Giorgio Frassati:

“Vivere senza una fede, senza un patrimonio da difendere, senza sostenere in una lotta continua la Verità, non è Vivere, ma vivacchiare.”


E noi cosa vogliamo fare? Iniziare a vivere o continuare a vivacchiare?



Giorgio Giustozzi, di Radio Notting Hill

 
 
 

Kommentare


bottom of page